Arcani Maggiori: L’Eremita

Leggere i Tarocchi - L'Eremita

L’Eremita è il vecchio saggio che fonda l’avvenire sulla conoscenza del passato, procedendo a passi lenti e prudenti, in assoluta solitudine. Si appoggia a un nodoso bastone, col quale capta le energie istintive dell’universo, che sa di dover sottomettere e controllare perché non divengano distruttive. È, infatti, consapevole che, come insegnano lo yoga e le altre discipline orientali, non si può penetrare il mistero fino a che non si è imparato a dominare la mente addestrandola in solitudine con la concentrazione e la meditazione. La mano destra tiene sollevata una lanterna che gli illumina il cammino ma che egli stesso vela parzialmente con un lembo del proprio mantello per non ferire gli occhi del passante, non avvezzi alla luce del sapere. Ma si tratta di un sapere sul quale non si fa illusioni, perché lo riconosce infinitesimale in confronto a ciò che deve ancora imparare. Non per nulla la sua grande dote è la modestia: è la coscienza che il proprio sapere, confrontato all’entità della scienza, è ancora nulla. Così, rinunciando alle orgogliose ambizioni intellettuali, si limita umilmente a raccogliere le nozioni indispensabili al suo viaggio su questa terra. Il mantello bicolore, rosso-bruno come la terra, all’esterno, e azzurro come l’aria, all’interno, è indossato su un abito più ricco, con un’evidente allusione alla priorità del cuore e del sapere iniziatico, che non si palesa al primo arrivato, rispetto alla ricchezza materiale. Nelle raffigurazioni più antiche la lanterna era sostituita dalla clessidra, emblema del tempo e quindi del dio Saturno, ovvero la vecchiaia, la solitudine, il silenzio, l’inverno gravido dei frutti futuri e non ancora manifesti. Non a caso l’Eremita fugge il contatto altrui, vive in comunanza con l’ideale, operando segretamente nell’invisibile con un lavoro di lenta, impercettibile gestazione. È collegato alla sephirah Yesod, il fondamento, la potenzialità condensata del seme, il demiurgo, signore della virtualità. Corrisponde al numero nove, ovvero tre volte tre, la perfezione elevata a potenza e alla lettera tet dell’alfabeto ebraico.


SIGNIFICATI POSITIVI

Arcano di movimento, benché si tratti di un movimento lento, si riferisce a tutto ciò che è destinato a un’evoluzione poco manifesta ma profonda, segreta, come la gestazione invernale del seme nella terra. Rappresenta, quindi, il solido, il concreto, il tempo, giudice supremo di tutte le cose, il rispetto per il passato e per la tradizione. Sulle orme lente e sicure del monaco, alla ricerca di se stesso e della via dello spirito, simboleggia la prudenza, la discrezione, la riservatezza, la moderazione, la pazienza, la costanza, il senso del dovere, tutte doti meravigliose anche se non brillanti. È, dunque, l’arcano della saggezza, del discernimento, della concentrazione, della serenità, della metodica ricerca della verità: una giusta ambizione, soprattutto se rivolta ai piani della conoscenza esoterica, l’ascesi, il silenzio. Quando nel gioco esce questa carta, probabilmente la situazione esistenziale del consultante non è entusiasmante. Si sente stanco, demotivato, provato dagli ostacoli, ma le forze sottili, che sono dalla sua parte, lo invitano a resistere e a non abbandonare l’opera iniziata. La condizione ideale è l’isolamento, un momento di solitudine e di ripiegamento su se stesso, magari suggerito da una delusione subita: meglio coltivare la fede in sé, piuttosto che negli altri. La figura dell’Eremita diritto è sempre positiva; assicura buoni consigli, parole sagge e sincere, chiarimenti preziosi per il consultante, segreti svelati a chi ne è degno. Grazie a una protezione invisibile, ogni tentativo malvagio a danno del consultante sarà sventato. Tutte le iniziative avranno sviluppo lento ma esito positivo, perché la via intrapresa è senz’altro quella giusta. Nulla da temere, quindi, da una temporanea battuta d’arresto, comunque gravida di futuri mutamenti. Ottime capacità latenti, fecondità spirituale, doti extrasensoriali e telepatiche.

In amore: Un amore puro, profondo e disinteressato, ma fondato più sulla comunanza spirituale che sull’intesa erotica. Il rapporto è solido e destinato a durare nel tempo.Da non escludere un periodo di solitudine temporanea, utile a veder chiaro in se stessi circa le proprie intenzioni verso il partner. La scelta che si sta per compiere durerà per sempre e va meditata con cura.

Lavoro e denaro: I risultati, non immediati ma positivi, invitano a perseverare sia nello studio che nel lavoro, senza peraltro avanzare richieste azzardate. Ricerche, compilazioni, opere a lunga scadenza, studi matematici o archeologici, interessi profondi da sviluppare riguardo alla politica, la medicina, la biologia, la filosofia. Un momento di economia e di frugalità necessaria in vista del futuro. Investimenti sicuri e ben meditati, risparmi, incasso della liquidazione o degli arretrati della pensione. Consigliato l’acquisto di titoli di stato, azioni minerarie, terreni, immobili da ristrutturare.

Salute: Sebbene le energie psicofisiche non siano al massimo, corpo e mente permangono in equilibrio. Evitare di abusare delle proprie forze e aiutarsi, per quanto possibile, con le medicine alternative. Longevità assicurata.

Persone: L’Eremita raffigura sempre una persona anziana, o almeno spiritualmente matura, in grado di risolvere un grosso problema del consultante. Può trattarsi di un maestro spirituale, per esempio un sacerdote, un confessore, di una guida, saggia e illuminata, di un amico fedele, di un socio paziente e collaborativo, di un ente finanziatore per una giusta causa. Ma più di frequente è il padre, il nonno, un parente anziano, un antenato. Fra i professionisti può riferirsi a un medico, un erborista, un terapeuta alternativo, uno psicoanalista, uno psichiatra, un ostetrico, uno scienziato, un politico, un archeologo, un archivista, un ingegnere minerario.


SIGNIFICATI NEGATIVI

Quando si presenta capovolta o abbinata a lame fortemente negative, ecco che la carta agisce nel senso della perdita, del regresso e il processo evolutivo dell’Eremita si arresta in un ristagno sterile e frustrante. Allora la lentezza diviene inerzia, il ritardo non porta più frutti ma appesantisce ulteriormente una situazione già compromessa e qualsiasi realizzazione pratica in cui si sperava risulta annullata. Può trattarsi di un eccesso di spiritualizzazione che conduce a un distacco innaturale dalla materia di cui, in quanto uomini, facciamo comunque parte, oppure della paura della realtà e del confronto con essa. Sta di fatto che, quando la riflessione è portata all’estremo e la prudenza è esagerata, il consultante finisce col precludersi da sé la via del successo: il conservatorismo, la rigidità, l’incapacità di accettare i cambiamenti, la mancanza di spontaneità e di slancio si rivelano allora altrettanto fallimentari dell’azione sciocca, prematura o imprudente. Numerosi gli ostacoli, difficilmente superabili, se non con costanza, metodo e una pazienza sovrumana, mentre i blocchi, la cristallizzazione, la regressione sono all’ordine del giorno. Il consultante è timido, timoroso, diffidente; rifugge il contatto con gli altri esseri, preferisce compiacersi del proprio sapere, narcisisticamente rinchiuso nella sua torre d’avorio. Talvolta però la sua chiusura non è dettata dalla superbia o dalla misantropia, quanto piuttosto dalla tristezza, dal pessimismo, dalla freddezza, dall’indifferenza che lo rendono solo e vecchio prima del tempo. Molti dubbi, confusione mentale, mancanza di chiarezza e di direttive da seguire. Consigli errati, segreti divulgati, fiducia mal riposta, conflitti interiori, giudizi errati riguardo alla propria situazione e ai propri affari. Da tenere sotto controllo la tendenza all’avarizia, all’egoismo, all’ostinazione, alla malvagità, all’ipocrisia, alla calunnia, alla pigrizia. Persecuzioni, dissensi, pericoli, fatalità, sfortuna generalizzata e purtroppo
meritata.

In amore: La paura del coinvolgimento e delle responsabilità che comporta l’amore precludono al consultante o alla persona indicata dal gioco l’esperienza del matrimonio; celibato, freddezza, isolamento, abbandono, vedovanza, dissensi familiari, disarmonia e ristagno nella coppia, riluttanza a manifestare i propri sentimenti.

Lavoro e denaro: Il consultante è costretto a professioni inconsuete o sgradevoli; lavoro pesante e mal pagato, studi che proseguono a rilento, esami rinviati per paura di esporsi, preparazione insufficiente, troppo profonda su certi punti, carente in altri. Perdite consistenti di denaro, affari mal condotti, risparmi sfumati, grossi problemi economici, situazione finanziaria preoccupante.

Salute: Malattie croniche o a lento decorso, raramente gravi ma molto fastidiose. Reumatismi, artrosi, fratture, calcoli. Patologie delle ossa, dei denti, della pelle e delle orecchie, dolori ai piedi, distorsioni delle caviglie. Insonnia, depressione, invecchiamento precoce. Preceduto e seguito da carte molto negative, l’Eremita può far temere una malattia mentale.

Persone: Una persona che rifiuta il proprio aiuto o che tenta di nuocere al consultante. Un vecchio solitario che non vuole dividere niente con gli altri, un abitudinario nemico dei cambiamenti. Si tratta in genere di un individuo avaro, pessimista, freddo, ipocrita, cattivo d’animo.


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